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Confermata l’imposizione di 800 euro per ogni tonnellata di imballaggi in plastica non riciclata, a carico degli stati membri fortunatamente con alcune riduzioni forfettarie.
La plastics tax europea sulla quota di imballaggi non riciclati prende la propria forma con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea (GUCE) della Decisione 2020/2053 del Consiglio del 14 dicembre 2020 relativa al sistema delle risorse proprie dell’Unione europea. Infatti partire dal 1° gennaio 2021 verrà quindi applicata una aliquota uniforme per tutti gli stati membri, pari a 0,80 euro per chilogrammo (800 euro a tonnellata) sul peso dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati generati. Il testo definisce anche l’ambito di applicazione:
“il peso dei rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati è calcolato – si legge nel documento – come differenza tra il peso dei rifiuti di imballaggio di plastica prodotti in uno Stato membro in un determinato anno e il peso dei rifiuti di imballaggio di plastica riciclati nello stesso anno, determinato a norma della direttiva 94/62/CE.”
Secondo il Consiglio UE: “sarà una risorsa basata su contributi nazionali proporzionali alla quantità di rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati in ciascuno Stato membro fornirà un incentivo a ridurre il consumo di prodotti di plastica generati da materia prima e di materiale monouso, promuoverà il riciclo e darà impulso all’economia circolare“. Abbiamo forti dubbi sulla definizione di “diminuzione del materiale monouso” (durante questa terribile Pandemia). Vedremo per tanto un 2021 incentrato su prodotti tecnici che permetteranno di abbattere i quantitativi classici di materia plastica utilizzata, come esempio Fiberfilm.
È possible scaricare il testo in versione integrale :
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32020D2053&qid=1608131697061